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CDE: cos’è il Common Data Environment e chi ne ha bisogno?

Introduzione al CDE

Recentemente mi è stato chiesto da un cliente quali benefici porta l’uso di un Common Data Environment (CDE) e, soprattutto, chi potrebbe trarre maggiori vantaggio da un suo utilizzo nella gestione del life-cycle di un edificio.

In un precedente post, ho descritto i vantaggi dell’utilizzo del CDE come strumento strategico per la condivisione delle informazioni e la gestione di un team all’interno di un ambiente BIM.

Questo post, invece, intende focalizzarsi sui ruoli e le responsabilità dei membri del team, rispetto all’uso di un CDE, durante l’intero ciclo di vita di una un edificio o di una infrastruttura … dalla sua pianificazione, la progettazione, le fasi di cantiere e le  attività di gestione e manutenzione, fino alla sua eventuale dismissione.

Dal Big Data al CDE, BIM, e Lean Construction delivery

Dell’importanza dei “Big Data” si è discusso moltissimo, soprattutto di come i dati debbano essere raccolti, gestiti e organizzati in funzione degli scopi che si intendono perseguire.

Tuttavia, i dati, al fine di essere correttamente interpretati e offrire i benefici attesi, devono necessariamente essere facilmente accessibili, comprensibili e organizzati in formati comuni. Ad oggi il problema non è la mancanza di volume di dati, ma la mancanza di informazioni utili a sostegno di una maggiore efficienza.

Il Common Data Environment è quindi necessario e fondamentale per svolgere più efficacemente attività di ristrutturazione, manutenzione e nuove costruzione con risultati che rispettano, qualità, tempi e costi previsti nel piano iniziale.

Il BIM [1] è l’efficiente gestione del ciclo di vita dell’ambiente costruito supportata dalla tecnologia digitale. E ‘in grado di fornire enormi benefici a tutte le parti interessate. Può farlo, però, solo in presenza di un ambiente di dati comune, oltre ad appoggiarsi migliori pratiche di gestione e tecnologie di supporto. L’interrelazione di BIM, LEAN, e Common Data Environment è dimostrato nel grafico sottostante.

Common Data Environment – The operational flow

Stato attuale

Una recente ricerca mostra che solo il 2% dei progetti di costruzione a livello globale vengono consegnati nei tempi, nel budget originariamente previsti e con la soddisfazione di tutti i partecipanti alla filiera e gli utenti ai quali l’opera è destinata [2].

Per invertire questa tendenza negativa e migliorare i livelli di soddisfazione è necessario che le informazioni siano distribuite tempestivamente e accuratamente condivise in modo il più trasparente e rapidamente possibile, senza interruzione, in tutte le attività del ciclo di vita degli asset e del ciclo di vita dell’edificio.

Le informazioni generate e gestite in modo chiaro e diretto possono essere successivamente aggregate, distribuite, aggiornate e modificate, rese disponibili e mantenute all’interno del Common Data Environment in funzione degli obbiettivi e degli scopi di ogni singolo gruppo di lavoro.

L’obiettivo principale di un Common Data Environment è permettere ai vari operatori e manager coinvolti nel processo di prendere le migliori decisioni al fine del raggiungimento degli obiettivi condivisi in fase di pianificazione.

Modificare i processi operativi all’interno di un’organizzazione e adottare architetture di dati comuni e pratiche di lavoro collaborativo non è un’operazione semplice. Il cambiamento conduce inizialmente ad un aumento dei costi e quindi in modo naturale una barriera all’accettazione di nuove pratiche di lavoro sia a livello di management che all’interno del team di lavoro.

In ogni caso è bene rendersi conto che anche il mondo delle costruzioni sta profondamente cambiando e le organizzazioni che non adotteranno nuovi processi di produzione rimarranno inevitabilmente ai margini del mercato.

BIM Collaboration

CDE “Players”

Nessuno può più permettersi di operare separatamente e disgiuntamente dalla catena del valore, occorre innovare i modelli di impresa e operare in rete.

Introdurre un CDE ha un impatto significativo in termini di efficienza per ogni singolo operatore, vediamo quali:

“Proprietari/Investitori”

I proprietari sono sempre più consapevoli che le metodologie operative tradizionali generano problemi, sprechi e chiedono di conseguenza maggiore produttività attraverso il cambiamento dei modelli di gestione delle attività in tutte le fasi del processo edilizio.

La tecnologia include e offre la possibilità di gestire migliori pratiche collaborative per gestire una gamma enorme di dati complessi relativamente semplici da implementare e da utilizzare.

Le soluzioni software per il Building Information Modeling, tra cui CAFM (computer-aided facility management for space planning), CMMS (computerized maintenance management software for routine maintenance under $10,000), CPMS (capital planning and management software for physical and functional condition assessment and reinvestment planning/decision-support, LEAN Product Delivery software (Job order contracting and integrated project delivery), e gli strumenti di visualizzazione 3D sono in grado di fornire congiuntamente benefici per i tutti I soggetti interessati in ogni parte del processo di costruzione.

“Progettisti”

Un elevato livello di pressione sarà posto sui progettisti e le società di ingegneria poiché i loro clienti vedono nell’innovazione dei processi e nella tecnologia la risposta alla riduzione degli sprechi oltre a garantire che i tempi di esecuzione e di budget di spesa vengano rispettati congiuntamente alla qualità finale dell’opera.

È necessario per il progettista proteggersi dai rischi di non riuscire a rispondere adeguatamente alle richieste dei propri clienti adottando metodi e tecnologie adeguate alle nuove sfide adottando strumenti adeguati di gestione, eseguire e gestire i processi interni e tra il proprio cliente e i fornitori, includendo tutti gli aspetti legati alla gestione del ciclo di vita dell’opera in un’ottica LEAN di condivisione delle informazioni e di collaborazione tra tutti gli operatori coinvolti.

Il progettista ha necessità di gestire i cambiamenti richiesti in tempo reale assicurandosi che il documento sul quale opera è l’ultimo e il più aggiornato.

La condivisione della stessa informazione, in formati condivisi, con il proprietario con gli ingegneri strutturali e MEP è un fattore critico per la convalida sul campo di applicazione del lavoro, ciò riduce al minimo gli errori, omissioni e fraintendimenti, evitando così che i cambiamenti e le modifiche debbano necessariamente eseguite durante le più costose fasi di costruzione e di gestione.

“Costruttori”

L’esecuzione corretta del processo BIM nella fase di costruzione pretende che il costruttore sia parte attiva del processo fin dalle prime fasi di pianificazione dell’intervento, ciò consente di trarre il massimo vantaggio dalla loro esperienza e conoscenza delle attività di costruzione.

Il coinvolgimento del costruttore fin dalle fasi di pianificazione dell’intervento diviene essenziale per raggiungere gli obiettivi di qualità, dei tempi di esecuzione e dei costi.

L’utilizzo di metodi LEAN collaborativi anche nell’industria delle costruzioni (mutuati dalle esperienze consolidate nel settore manifatturiero) può portare a significativi aumenti della produttività del cantiere. Metodi di LEAN construction come IPD (Integrated project Delivery) e JOC (Job Order Contracting) richiedono però tempestiva e continua collaborazione tra tutti partecipanti al progetto.

La tradizionale e critica transizione tra la fase di progettazione e la fase di costruzione può essere significativamente facilitata nel passaggio di informazioni necessario alla cantierizzazione dell’opera nell’uso di un Common Data Environment.

Il costruttore coinvolto nel progetto fin dalle fasi iniziali possiede, attraverso lo scambio continuo di informazioni, tutto quanto è necessario per completare l’opera secondo gli standard e le specifiche richieste dal proprietario.

Infine, l’integrazione e l’aggiunta di nuove informazioni As Built nel modello BIM e nel CDE consentono di facilitare e rendere meno costose le fasi successive di gestione e manutenzione dell’opera.

“Facility Manager”

I Facility manager, gli Energy Manager e i loro collaboratori, devono poter accedere costantemente a informazioni storiche, programmate e/o previste per le attività di gestione di manutenzione, i loro costi e gli impatti sulle attività delle organizzazioni.

All’interno del Common Data Environment possono infatti essere memorizzate una vasta gamma di informazioni standardizzate e immediatamente accessibili in Cloud: edifici, infrastrutture orizzontali, asset (attrezzature, arredi, impianti), i principali sistemi di costruzione, grandi attrezzature, e le persone (interne ed esterne).

Infine le informazioni saranno sempre essere immediatamente disponibili in ufficio o direttamente sul campo di esecuzione.

Le attività di gestione di manutenzione degli immobili in questo modo possono essere monitorate e tracciate in tempo reale aggiornando automaticamente il CDE.

Nel caso le informazioni provengono da un modello BIM (vedi esempio in figura) si provvederà ad importare i dati nel CDE del modello BIM aggiungendo all’interno del Common Data Environment informazioni aggiuntive come garanzia, piani di manutenzione preventiva o predittiva, permessi, certificati di conformità, schede tecniche, ecc …

I big data raccolti durante tutto il ciclo di vita dell’opera consentono al Facility manager e ai suoi collaboratori di valorizzare le risorse disponibili, riducendo al contempo i rischi di rilavorazioni e gli inevitabili ritardi di esecuzione.

L’uso del CDE diventa strategico ad esempio anche nella gestione e monitoraggio dell’uso degli spazi e dell’efficienza energetica dell’opera.

lean, bim, cde
Integrazione dei modelli BIM in Building in Cloud e gestione delle categorie del modello

In breve

L’intera industria AECOO (Architects, Engineers, Contractors, Owners, and Operators) e i partecipanti della supply chain associata dovrebbero operare in un ambiente di dati condiviso in grado di consentire l’accesso alle informazioni già presenti o aggiungendone di nuove in un ambiente standardizzato e di facile lettura durante l’intero ciclo di vita dell’opera.

[1] Il BIM è l’efficiente gestione del ciclo di vita dell’ambiente costruito supportata dalla tecnologia digitale. È in grado di fornire enormi benefici a tutte le parti interessate. Per farlo, però, è necessario sia presente un ambiente di dati condiviso sul quale appoggiare più efficienti pratiche di gestione dei processi supportati da tecnologie adeguate. L’interrelazione di BIM, LEAN e CDE è esemplificato nel grafico sottostante.

[2] McKinsey Study