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Primo Report Annuale – Progetto e Tecnologia

Building in Cloud – Progetto e Tecnologia

Pubblico questo report perchè sono ormai oltre trenta anni che mi occupo della relazione tra progetto e tecnologia per le attività legate al Project Management, al Construction Management e al Facility Management.

Ho la netta impressione che in questo lungo periodo di tempo, considerando la rivoluzione digitale che sta attraversando le nostre vite, nel nostro settore non sia successo sostanzialmente nulla.

Tecnologia e progetto

Mi sembrava fosse giunto il momento (non mi risulta siano disponibili ricerche simili) di agire direttamente per cercare di fare il punto della situazione e comprendere meglio quanto questo storico cambiamento stia effettivamente attraversando il settore delle costruzioni nel nostro paese.

Questa survey – Progetto e tecnologia – anticipo eventuali critiche, non vuole avere valore scientifico ma esclusivamente offrire un contributo di conoscenza e comprensione del settore delle costruzioni in Italia in questo preciso momento con particolare attenzione alla fase del Progetto.

La survey adottata nel report è libera di essere utilizzata per gli usi che ognuno può trovare utili e per gli scopi che si vuole prefiggere.

Oltre a questo mi sembrava utile mettere in relazione, interpellando direttamente la fonte, come la crisi, che ormai dura da quasi 10 anni e che ancora attanaglia il settore delle costruzioni, avesse effettivamente segnato in particolare il settore della progettazione.

Mettere chimicamente a contatto questi due elementi (la crisi e lo sviluppo tecnologico) è possibile – me lo auguro – possa scatenare una reazione in grado di attivare il motore che può e deve far ripartire un settore centrale per lo sviluppo e la crescita del nostro paese.

Nel report emerge che il settore delle costruzioni, per ragioni che in questa sede non è il caso di affrontare, è probabilmente tra i più impermeabili all’innovazione: sostanzialmente in edilizia si produce da sempre nello stesso modo.

Il progetto, la condivisione delle informazioni e la gestione dei collaboratori

Notoriamente dalle crisi economiche, cicliche o strutturali che siano, si esce: o al mutare naturale dei cicli o innestando elementi di discontinuità, tra questi, ne sono convinto, la tecnologia può offrire utili strumenti per il superamento della crisi, a condizione che gli operatori, i committenti e il legislatore ne riconoscano il valore abilitante in grado di sviluppare un nuovo modello di crescita sostenibile e duraturo.

Gli strumenti ci sono e i tempi sono maturi!!

La tecnologia, così come lo è stata per molti altri settori della nostra economia, può offrire l’opportunità di innovare i processi e cambiare passo anche nei confronti di una concorrenza internazionale che ha da tempo intrapreso il cammino dell’innovazione.

Attenzione questo passaggio, come la natura ci insegna, non sarà indolore e come in tutte le fasi evolutive solo i soggetti in grado di adeguarsi al cambiamento e coglierne le successive opportunità saranno in grado di sopravvivere e ulteriormente svilupparsi, gli altri avranno un destino incerto.

La generazione e l’utilizzo coordinato dei flussi informativi durante tutto il processo edilizio, la digitalizzazione dei processi e delle modalità di gestione e fruizione delle informazioni può essere un’opportunità per individuare e intraprendere un percorso nuovo di modernizzazione della nostra industria senza attendere aiuti esterni che, anche se arrivassero, sarebbero comunque tardivi.

Altri paesi lo stanno facendo e con ottimi risultati!!

In particolare vedo due forti trend per innovare e ammodernare l’intero settore delle costruzioni:

  1. Il Cloud e la capacità di offrire accessibilità e distribuzione delle informazioni
  2. Il BIM (Building Information Modeling) da cui ne consegue la digitalizzazione dei processi e la formazione della conoscenza del costruito.

Da qui la necessità di comprendere meglio a che punto siamo e quanta sia la consapevolezza di come questi trends abbiano modificato o stiano modificando l’attività del progettista, il loro modo di operare e come questo incida complessivamente all’interno dell’intera filiera dell’industria delle costruzioni.

Il progettista detiene il ruolo di creatore delle informazioni, le stesse che nelle successive fasi del processo edilizio saranno arricchite e completate, per consentire a tutti noi di vivere e lavorare in ambienti più confortevoli e sostenibili.

La survey  che segue si pone quindi l’obiettivo di comprendere:

  1. Composizione dell’audience
  2. lo stato di salute del settore della progettazione
  3. il reale interesse e l’effettivo utilizzo della tecnologie
  4. l’uso degli strumenti di informazione

Dal “sondaggio” come potrete constatare è uscito un ritratto in chiaroscuro di come l’uso della tecnologia sia entrata effettivamente nella consapevolezza e nella maturità degli operatori con più sorprese che conferme: almeno a mio modo di vedere.

Report 2015 – Progetto e tecnologia.

1 Composizione dell’audience

Abbiamo chiesto di partecipare alla survey a circa 1150 aziende, hanno risposto all’invito 72: un campione a mio modo di vedere sufficientemente rappresentativo, anche se non esaustivo, del panorama del progettista italiano: a questo proposito si veda il capitolo successivo “Dati dimensionali e qualitativi degli studi aderenti alla report”.

1.1 Quanti nuovi progetti gestite in media ogni anno

Il 35% degli intervistati riferisce che ogni anno gestisce da 6 a 10 nuove commesse, da uno a cinque il 26% ben oltre 20 commesse il 20% degli intervistati, da dieci a venti il 13% mentre il 7% del campione preferisce non rispondere.

Previsione di investimenti in tecnologia per l'anno 2016
Previsione di investimenti in tecnologia per l’anno 2016

1.2 Fatturato annuale in K/Euro

Per comprendere quale fosse la composizione in termini di capacità di offerta ci sembrava interessante capire quale fosse, in termini di fatturato, la struttura delle aziende che hanno risposto alla nostra survey.

Bene circa il 26% delle aziende dichiara di fatturare oltre un milione di euro all’anno, da 500.0000 a € 100000 quasi il 20% degli intervistati 100 a €250000 il 16% e circa il 13% da 250 a €500000 mentre il 16% ha dichiarato che preferisce che preferisce non rispondere a questa domanda.

Composizione del fatturato annuale
Composizione del fatturato annuale

1.3 Numero di collaboratori stabili per azienda

Un ulteriore parametro per comprendere la struttura delle aziende interpellate era conoscere la consistenza numerica media dei collaboratori stabili nell’arco dell’anno.

Circa il 32% ha dichiarato di avere mediamente tra i 4 e i 10 collaboratori durante l’arco dell’anno, il 20% da uno a tre, oltre il 16% dichiara di avere una collaborazione stabile con più 20 persone, il 16% da dieci a venti collaboratori, mentre il 16% circa ha preferito non rispondere a questa domanda.

Collaboratori_stabili

1.4 Ruolo dell’intervistato

Quale ruolo effettivamente svolge l’intervistato all’interno dell’azienda.

Oltre il 45% ha dichiarato di essere il titolare della società/studio, il 19,35% ne è l’amministratore, un ulteriore 19% svolge funzioni di Project manager, circa il 13% sono collaboratori stabili, e infine un altro 3%, circa svolge altri tipi di funzioni; mi sembra quindi un panel abbastanza qualificato per dare valore alla survey.

Ruoli degli intervistati
Ruoli degli intervistati

 2 Lo stato di salute del settore della progettazione

2.1 Come vede nel prossimo futuro l’evoluzione del suo business?

Innanzitutto abbiamo cercato di comprendere lo stato di salute del business dei nostri intervistati dal quale risulta che il 57% degli intervistati ritiene che non ci siano cambiamenti significativi rispetto all’anno precedente, circa 29% vede dei miglioramenti e solo il 14% prevede che la situazione peggiorerà nel prossimo futuro.

La visione del prossimo futuro del business
La visione del prossimo futuro del business

2.2 In quali settori prevalentemente opera?

Il 52 % degli intervistati opera per la committenza privata, il 18% opera prevalentemente nel pubblico e il restante il 30 % opera in entrambi i settori .

Settori prevalenti di interesse
Settori prevalenti di interesse

2.3 In quali aree sviluppa principalmente la sua attività?

Per quanto riguarda le aree della progettazione la maggior parte, circa il 35 % opera prevalentemente nella progettazione architettonica, il 20% nell’ingegneria strutturale, il 17% nell’architettura d’interni, il 14% nel settore degli impianti civili (Mechanical, Engineering, Pluming) ed infine circa l’11% opera prevalentemente nel settore della progettazione delle infrastrutture per il  territorio.

Aree prevalenti di attività
Aree prevalenti di attività

2.4 Quali sono le difficoltà maggiori che incontra nello sviluppo del business?

Circa il 25% degli intervistati denuncia che le maggiori difficoltà nel fare business nel nostro settore sono legate alla complessità e alle difficoltà burocratiche legate ai lunghi processi di ottenimento dei permessi di costruzione o di accesso al credito. Il 20% denuncia la scarsità di commesse rispetto al periodo pre-crisi – 2008 – con un altro 20 % che dichiara fatturato e utili in calo, altro dato fortemente sentito per il settore sono l’incertezza economica per il 18%, i costi troppo elevati per il 10%, e infine un mercato troppo competitivo per circa l’8%.

Aree prevalenti di attività
Aree prevalenti di attività

3 Il reale interesse e l’effettivo utilizzo della tecnologie

3.1 Prevede di fare investimenti in tecnologia nel prossimo anno?

Una delle domande per comprendere quanto realmente sia presente un effettivo interesse nei confronti della tecnologia era chiedere se nel prossimo anno, cioè in questo 2016, le aziende fossero interessate a fare investimenti in tecnologia: oltre la metà delle aziende intervistate, circa 57 per cento ha dichiarato di prevedere di fare investimenti, intorno al 18% prevede di non farne e circa il 24% non ha ancora deciso in merito.

Previsione di investimenti in tecnologia per l'anno 2016
Previsione di investimenti in tecnologia per l’anno 2016

3.2 Pensa che l’uso delle tecnologie informatiche possano avere un ruolo importante nel creare o gestire nuove opportunità di business?

Un plebiscito!! alla domanda – pensa che l’uso della tecnologia informatica possa avere un ruolo importante per creare e gestire nuove opportunità nel business – bene, oltre al 81% ha dichiarato che si pensa che le tecnologie possono avere un ruolo importante nella creazione di nuovo business, no per il 12% mentre un esiguo 6% non ha ancora un’idea precisa in proposito.

L'uso della tecnologia per generare nuovo business

3.3 Che atteggiamento ha nei confronti della tecnologia?

Abbiamo poi chiesto agli intervistati che atteggiamento avessero verso la tecnologia; ben oltre 50% per la precisione il 54,55%, ritiene che la tecnologia sia fondamentale per far crescere la cultura aziendale e cogliere l’opportunità di mercato mentre quasi il 40% ritiene che sia un’opportunità per far crescere la competitività, circa il 3% ritiene che sia quindi un male necessario, infine un ulteriore 3% ha risposto in modo differenziato.

Atteggiamento_confronti_tecnologia
Atteggiamento nei confronti della tecnologia

3.4 Pensa che la tecnologia mobile possa essere nel prossimo futuro un driver di crescita del vostro business?

Uno dei maggiori trend di sviluppo in atto è sicuramente l’accesso alle informazioni e ai servizi da Mobile anche in questo caso ci interessava capire come il progettista legga questa opportunità: ben oltre 63% degli intervistati ritiene che il mobile possa essere in un prossimo futuro un driver di crescita per il proprio business, circa il 21% non ha ancora deciso in merito, e solo il 15% ritiene che non abbia nessun effetto per la crescita.

Il BIM (Building Information Modeling) come driver di crescita
Il BIM (Building Information Modeling) come driver di crescita

3.5 Pensa che il BIM (Building Information Modeling) possa essere nel prossimo futuro un driver di crescita del settore?

Parlando invece delle tecnologie di base abbiamo chiesto ai nostri intervistati come vedessero il Bim nel prossimo futuro e se, nel caso, potesse diventare uno standard all’interno degli studi di progettazione, circa il 63% degli intervistati ritiene che si il Bim diventerà un standard nel prossimo futuro. il 21% non ha ancora preso una decisione in merito, mentre invece quelli che sono convinti che il Bim non sarà e non diventerà uno standard di progettazione sono circa il 15%.

Il BIM (Building Information Modeling) come driver di crescita
Il BIM (Building Information Modeling) come driver di crescita

3.6 Pensa che uno strumento in grado di migliorare l’efficienza nella gestione dei documenti e nella gestione dei collaboratori possa aiutarla a guadagnare in efficienza?

Il Cloud, inteso come opportunità di condividere le informazioni e gestire gruppi allargati di lavoro, offre enormi possibilità di guadagnare efficienza e quindi ci sembrava di enorme importanza conoscere quale fosse il pensiero dei nostri intervistati in proposito: bene, inaspettatamente, oltre il 75% degli intervistati ritiene che la tecnologia attraverso l’opportunità offerta dal Cloud sia in grado di migliorare l’efficienza, sia nella gestione dei documenti che nella gestione dei collaboratori, solo il 9% ritiene che non sia assolutamente utile e circa il 15%, anche in questo caso, non ancora le idee precise in merito.

Strumenti in grado di aumentare l'efficienza nella gestione dei documenti e dei collaboratori
Strumenti in grado di aumentare l’efficienza nella gestione dei documenti e dei collaboratori

3.7 Pensa che le risorse e le informazioni in Cloud relative alla sua attività di progettazione siano meno al sicuro che nel server aziendale?

Era oltremodo interessante capire quale fosse l’atteggiamento del progettista nei confronti della distribuzione dei dati senza il diretto controllo fisico degli stessi, bene contrariamente alle aspettative, il progettista italiano, circa il 60% non vede criticità particolari nel gestire informazioni aziendali attraverso la “nuvola”, circa il 24% tutt’ora non lo ritiene sicuro e ormai il collaudato 15% non si è ancora fatto un’idea in proposito.

Il Cloud e la sicurezza
Il Cloud e la sicurezza

4 l’uso degli strumenti di informazione

In un periodo così fortemente segnato dai cambiamenti nel modo di ricercare e accedere alle informazioni ci sembrava fondamentale tastare il polso ai progesstisti anche su questo argomento e devo dire che alcune conferme ci sono state ma soprattutto molte sorprese sono emerse in modo forte e deciso.

4.1 Dove ricerca le informazioni che le servono per la sua attività?

Ad esempio alla domanda: dove ricerca le informazioni che le servono per la sua attività; come prevedibile oltre il 68% degli intervistati ritiene che utilizzare i motori di ricerca sia il mezzo più efficiente circa il 9% utilizza in parti uguali i social media le community o i blog mentre un altro 9% utilizza strumenti non definiti.

Informazioni_attività

4.2 Quale motore di ricerca utilizza preferibilmente?

Forse questa era la domanda più scontata ma avevamo bisogno di una conferma, alla domanda quale motore di ricerca utilizza preferibilmente per effettuare le sue ricerche: oltre il 93% degli intervistati dichiara di utilizzare Google mentre solo il 6,25% utilizza Yahoo, altri non pervenuti.

 Motore_di ricerca_utilizzato

4.3 Quali social media utilizza per la sua attività.

Probabilmente le risposte a questa domanda sono quelle che ci hanno sorpreso maggiormente, ben 45,71% dichiara di non utilizzare nessun “social” cosa del tutto imprevedibile visto il successo che stanno ottenendo trasversalmente nella società, oltre la potenza e il ruolo che questi affermati strumenti giocano  all’interno del sistema delle informazioni; comunque il social media più utilizzato in assoluto è LinkedIn con oltre il 28% dello share, segue Facebook con 14,29% e infine Google+ con un buon inaspettato 11,43%.

Social_media_utilizzati

4.4 Quali tipi di informazioni ricerca prevalentemente per la sua attività?

Siamo veramente alla fine di questa carrellata e ci sembrava estremamente utile infine comprendere quali tipi di informazioni il progettista ricerca per svolgere al meglio la propria attività: quasi un terzo degli intervistati, circa il 32%, dichiara di ricercare informazioni di carattere educativo o di arricchimento professionale, il 30% ricerca strumenti collegati al settore tecnologico, circa il 20% ricerca notizie di bandi di gara, il 7,69% utilizza siti di e-commerce, il 4,62% ricerca informazioni per comprendere quali siano i trends che si stanno affermando nel settore e infine stranamente l’1,5% per cento dichiara di non ricercare nessuna informazione e il 3,08% evidentemente ricerca informazioni diverse rispetto a quelle proposte come le più probabili.

Tipi_di_informazioni

Conclusioni

Bene se siete giunti fino alle conclusioni di questo breve e empirico sondaggio significa che, contrariamente alle previsioni, non vi siete annoiati troppo e che forse lo avete ritenuto anche un pochino interessante.

Se così fosse vi chiedo la cortesia di dire la vostra commentandolo ed eventualmente condividerlo, dipende in definitiva da voi se l’anno prossimo ci sarà una nuova edizione della Survey.

Grazie  a tutti per la gentile collaborazione.

Luca Moscardi